IL MITO DELLA DOLCE METÀ
IL MITO DELLA DOLCE METÀ:
Il simposio di Platone e il mito degli androgini
Ah l’amore: quel sentimento tanto difficile da spiegare quanto semplice da sperimentare.
Ma perché, in italiano, si tende a definire il proprio partner con il romanticissimo appellativo di “dolce metà” o “l’altra metà della mela”?
Siamo noi italiani a percepire l’amore come un completamento o questa sensazione è comune anche ad altre culture?
Dolce metà in altri paesi
In effetti, anche gli spagnoli usano parlare del proprio partner definendolo “mi media naranja” ovvero, l’altra metà della mia arancia.
Gli inglesi parlano semplicemente di “my other half” (la mia altra metà), mentre i tedeschi cercano il “passender Deckel”, ovvero il coperchio che combacia.
Si perché qui non si tratta di trovare una metà a caso ma di quell’unica che combaci alla perfezione.
Per questo, tale sentimento va di pari passo con quella sensazione di essersi “ritrovati”, e quindi alla credenza, più o meno inconscia, che prima ci fosse stato dell’altro.
L’Amore nell’antica Grecia
Tale questione non è certo una prerogativa dei tempi moderni. Di fatto l’amore è stato sempre un tema ampiamente trattato in tutto le epoche. In particolare il famoso filosofo greco Platone ha cercato di spiegarlo in un’opera di straordinaria bellezza che ha attraversato i millenni per giungere fino a noi.
Sto parlando de “Il Simposio” scritto nel IV Sec. a.C.
“Simposio” vuol dire “banchetto”. Infatti il libro narra di una cena dove presero parte 8 tra le personalità più importanti della Grecia di quel periodo. Tra queste vi era anche il saggio Socrate.
Come si usava a quel tempo, dopo il banchetto venne scelto un tema da trattare e sul quale ognuno dei commensali, a turno, potesse esprimere la propria opinione. Quella sera l’argomento fu proprio l’amore.
Uno degli interventi più interessanti a riguardo fu quello del poeta comico Aristofane il quale raccontò un mito abbastanza famoso all’epoca:
Il mito degli androgini
Secondo il mito, gli esseri umani in origine erano di 3 sessi, infatti oltre al femminile e maschile vi era anche l’androgino, il quale possedeva sia elementi maschili che femminili.
Inoltre i corpi degli esseri umani era ben diversi da quelli che conosciamo: ognuno aveva 4 gambe, 4 braccia e due volti. Erano molto potenti e non potevano morire.
Per questo con il tempo diventarono anche molto arroganti, tanto da sfidare gli dei. Quest’ultimi, non si trovavano nella posizione di poter uccidere gli uomini, perché senza di essi avrebbero perso il loro prestigio di dei.
Così Zeus decise semplicemente di renderli più deboli dividendoli a metà.
Tutto ad un tratto, gli uomini si ritrovarono ad avere 2 sole gambe, 2 sole braccia ed un volto solo. Sentendosi incompleti cominciarono a vagare per il mondo nella speranza di ritrovare la metà dalla quale erano stati così ingiustamente separati. Solamente ritrovandola avrebbero avvertito nuovamente quella sensazione di completezza e potenza che avano in origine.
Gli androgini, separati, avrebbero dato vita alle coppie eterosessuali mentre coloro che in origine erano solamente uomini o solamente donne avrebbero dato origine a coppie omosessuali.
Grazie a questo mito possiamo comprendere come l’amore tra due persone, nel corso dei millenni, sia sempre stato considerato come una forza molto potente in grado di unire gli uomini e renderli invincibili.